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Come per ogni percorso, anche per quello a domicilio, centrale è l’aspetto motivazionale: spinta primaria per accendere il motore della consapevolezza e riconoscere di essere forse rimasti “impantanati” in un meccanismo che non si riesce ad affrontare da soli.

La persona può scegliere di svolgere la terapia nella propria abitazione per :

  • una questione di praticità e comodità;
  • una difficoltà motoria o disabilità fisica che le impedisce o rende difficile gli spostamenti;
  • una malattia, come quella oncologica;
  • la presenza di uno stato depressivo (es. depressione post partum);
  • la presenza di forme psicotiche (es. d. bipolare);
  • la presenza di ossessioni e fobie.

A partire dal primo incontro è la persona che stabilisce il luogo adatto all’interno della propria casa, la stanza in cui creare uno spazio terapeutico.

La durata di ogni seduta, come in quella svolta presso lo studio privato, si svolge in un tempo che può variare da 1 ora a 1 e mezza.

Al centro vi è la persona, con il suo vissuto, le dinamiche comportamentali, le modalità di reazione e i segni sintomatici che ha sviluppato per fronteggiare la situazione stressogena che si ritrova a vivere.

Ampio spazio viene dato ai bisogni e desideri del paziente, e alla traccia direzionale che intende percorrere per amarsi di più …e autorealizzarsi.


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