Il percorso dedicato all’adolescente prende forma seguendo 3 principali tracce d’intervento rivolte a suo favore: Ascoltarlo, Comprenderlo, Motivarlo.
In questa tappa di vita, dove la personalità prende forma, il disagio psico-emotivo si esprime attraverso una serie di comportamenti che il giovane mette in atto sia nei confronti di se stesso che degli altri; egli può manifestare un disagio mediante forme di ansia (come attacchi di panico o fobia sociale), di depressione, con ossessioni, dipendenze, condotte alimentari disfunzionali, condotte antisociali, nonché stati psicotici.
Centrale è il ruolo di coordinamento sostenuto dalla famiglia, all’interno della quale trovano spazio le figure di riferimento genitoriali: pilastri educativi per lo sviluppo della personalità del giovane. Quando l’adolescente presenta un disagio psicologico occorre sempre portare attenzione sul tipo di dinamiche che si attuano all’interno del nucleo familiare (il tipo di rapporto con madre e padre e fratelli).
Anche la scuola, la relazione con gli insegnanti e in particolare con il gruppo dei pari, rappresenta un altro centro fondamentale che influenza ed agisce sul tipo di condizione psicologica dell’adolescente.
La decisione ad intraprendere un percorso terapeutico può partire da:
- una scelta autonoma (l’adolescente è consapevole del proprio disagio, pertanto la decisione parte da lui stesso);
- una scelta guidata (é la famiglia o la scuola ad attivare una spinta motivazionale nei confronti del giovane, al fine di aiutarlo prendere contatto e affrontare il proprio disagio).
Da entrambe può prendere forma un valido percorso, finalizzato all’elaborazione emozionale, all’accettazione e potenziamento delle risorse del giovane, nonché a prevenire e risolvere problematiche psicologiche che potrebbero sfociare in età adulta con gravi disturbi psichici.
Pertanto, la psicoterapia in età adolescenziale rappresenta un valido intervento di fortificazione della struttura dell’Io e delle parti del Se.
Attraverso un clima di fiducia e alleanza terapeutica, il giovane paziente ha la possibilità di tracciare un processo evolutivo di consapevolezza e di riconoscimento:
- dei suoi bisogni (Io esisto) in relazione con quelli altrui (altro esiste);
- dei suoi limiti (insicurezze)e punti forza (risorse);
- delle dinamiche comportamentali e difese attivate già nell’infanzia;
- del tipo di relazione che ha con i familiari, gruppo pari e contesto sociale di riferimento;
- della sua modalità di reazione davanti allo stress;
- del tipo di contatto/relazione con il suo corpo;
- del tipo di gestione delle emozioni, in particolare con la paura, la rabbia e il senso di colpa.